Edilizia residenziale

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Dolem Waller
view post Posted on 12/12/2008, 16:47




Edilizia residenziale In base a un criterio morfologico che tiene conto del grado di individualità, si può stilare una sommaria classificazione per "tipi" della casa d'abitazione; questo consente di raggruppare questi edifici in due grandi categorie: le case unifamiliari e le case plurifamiliari. Le prime si possono ulteriormente suddividere in case unifamiliari singole e case unifamiliari associate: analogamente le seconde si dividono in case isolate e case contigue.case unifamiliarí Le case unifamiliari singole sono edifici isolati, liberi da ogni lato e destinati a ospitare un solo nucleo familiare per il soggiorno temporaneo oppure permanente i Le cose unifamiliari associate, invece, sono edifici che pur essendo composti da più alloggi (abbinati, raggruppati, sovrapposti e a schiera) destinati a diversi nuclei familiari, prevedono per ciascuno di questi un ingresso indipendente
Le case associate con alloggi abbinati, hanno in comune tra loro soltanto un muro perimetrale, mentre gli altri tre lati sono completamente liberi. In questo caso, i due alloggi abbinati sono per lo più disposti in modo simmetrico rispetto al muro che essi hanno in comune. Questo non è dovuto unicamente a motivi di carattere estetico, ma a un insieme di esigenze funzionali ed estetiche (sistemazione giustapposta dei bagni, cucine e altri locali di servizio con conseguente alloggiamento delle tubazioni e delle canne fumarie nella zona comune, concentrazione delle scale e dei locali che non hanno necessità di particolare illuminazione nella parte interna, in modo da permettere agli ambienti di soggiorno e alle camere da letto una sistemazione per quanto possibile rivolta verso l'esterno).
Le case associate con alloggi raggruppati sono in genere costituite dall'unione di quattro appartamenti accostati tra loro in modo tale che ciascuno di essi presenti due muri perimetrali in comune e due liberi Ovviamente questa soluzione, assai più di quella degli alloggi abbinati, presenta notevoli inconvenienti relativi ai problemi dell'orientamento e della ventilazione.
Le case associate con alloggi sovrapposti, presentano, nei casi generici, un appartamento posto al pian terreno e comunicante con l'esterno direttamente al livello stradale e un altro, al primo piano. cui si accede sempre direttamente dall'esterno per mezzo di una scala privata Per lo più la pianta dei due alloggi coincide
uguale a quella dell'appartamento del pian terreno, ma ribaltata: è chiaro che una sovrapposizione di questo tipo comporta la collocazione degli ingressi sui due fronti opposti. Quest'ultima soluzione contribuisce a conferire maggiore risalto al carattere individuale degli alloggi.
La casa a schiera è forse l'elemento edilizio che ha maggiormente caratterizzato le espansioni delle città per tutto il Medioevo. Rappresenta quindi il tessuto embrionale — ma ancora, almeno in parte, vitale — degli antichi centri italiani.
1 caratteri principali del tipo edilizio a schiera sono essenzialmente: lo sviluppo su di un lotto rettangolare molto allungato prospiciente e ortogonale a una strada che presenta, sul fronte, un'ampiezza di circa 5-6 m; la presenza, sul lato opposto alla strada stessa, di un'area di pertinenza sulla quale sono possibili ulteriori accrescimenti della cellula abitativa; comunanza dei muri perimetrali (quelli sul lato lungo) con le schiere adiacenti e, di conseguenza, l'affaccio limitato ai due soli lati corti.
L'altezza della casa a schiera era, generalmente, limitata a tre piani fuoriterra, dei quali il pian terreno era esclusivamente adibito ad attività lavorative o commerciali, mentre il primo e A secondo piano costituivano l'abitazione vera e propria (figg. 6 e 7 -). La serialità e la rigidezza solo apparente di tale procedimento insediativo ne garantirono il successo e la larga diffusione, che proseguì per molti secoli e non pare tutt'ora, seppure con caratteri diversi, assolutamente esaurita.
Le case plurifamiliari isolate (per esempio, la casa torre, quando il numero dei piani diventa elevato) sono fabbricati liberi da ogni lato, nei quali i singoli alloggi sono disimpegnati dalla stessa zona di ingresso che, nei casi di strutture pluripiano accoglie anche il corpo scala-ascensore (fig. 8 4 ). A differenza di quelle isolate, le case plurifamiliari contigue hanno in comune i muri perimetrali (fig. 9 -). Quest'ultimo tipo edilizio può suddividersi in due sottogruppi: case plurifamiliari contigue in linea e a blocco (figg. lo e 11 -).
La casa torre, presente in molti tessuti urbani che hanno registrato un ampliamento notevole in età medievale, è considerata da alcuni studiosi dei tessuti urbani come il risultato del processo di sviluppo in altezza della cellula abitativa di base (ambiente di forma quadrata) Questa, comunque, si qualifica proprio nel Medioevo, come residenza gentilizia, parzialmente fortificata, inserita entro i centri abitati. La sua dimensione in altezza, teoricamente indefinita e incentrata sulla ripetizione seriale di un unico ambiente, stava spesso a simboleggiare la ricchezza e la potenza della famiglia che la occupava.
Il tipo a torre, nel periodo di maggiore fortuna, caratterizzava fortemente il profilo delle città e dei borghi, come si può ancora notare osservando il centro antico di San Gimignano. Con gli sviluppi edilizi posteriori, le case torre degradate dal tempo e crollate, oppure parzialmente abbattute durante le faide tra le famiglie e le consorterie medievali, sono state inglobate nel tessuto murario; tuttavia, a un'analisi più attenta, la loro presenza risulta spesso chiaramente percepibile La casa in linea, ha iniziato a svilupparsi in età tardo medievale. Si è trattato di un processo di sviluppo piuttosto lungo, arrivato a completa maturazione quando i caratteri tipici della casa a schiera si sono dimostrati generalmente inadeguati a soddisfare le nuove esigenze abitative. La casa a schiera perde, dunque, la sua singolarità, accorpandosi ogni due o quattro alloggi per piano; l'abitazione si distende orizzontalmente su un unico livello e si ripete in cellule uguali, dal piano terra all'ultimo piano, abbandonando così il concetto di unitarietà abitativa in verticale dalla terra al tetto
Di conseguenza, scompare la limitazione, in altezza, a soli tre piani e buona parte delle scaspariscono, sostituite da un unico corpo scala che, con i pianerottoli di distribuzione agli alggi, diviene, per così dire, «luogo pubblico» .
Le case a blocco sono blocchi poligonali, chiusi o aperti, che racchiudono al loro interno --:no spazio libero: il cortile. A seconda che si tratti di blocchi chiusi o blocchi aperti avremo, riettivamente, cortili chiusi o cortili aperti.
Per case collettive, invece, si intendono, quelle case plurifamiliari composte da numerose =tale abitative (per lo più di piccole dimensioni) e da un'ampia dotazione di servizi comuni:
Gli spazi della casaGli spazi interni di ogni tipo di abitazione possono dividersi in due categorie, che chiameremo spazi serventi e spazi serviti. Gli spazi serventi sono gli ingressi, i corridoi e i disimpegni. Gli spazi serviti possono ancora suddividersi in due sottoclassi: spazi serviti principali, che sono i soggiorni, i pranzi e le camere da letto, e spazi serviti di sevizio che sono le cucine, i bagni, i gabinetti e i ripostigli.
La possibilità di sfruttare altri spazi non direttamente collegati all'abitazione, come le cantine, gli stenditoi e le autorimesse, aumenta la funzionalità dell'abitazione; al pari degli spazi inter-esterni, come i loggiati e le terrazze.
In condizioni climatiche favorevoli, l'utilizzo di questi spazi inter-esterni, proprio della tradizione abitativa italiana, consente di diminuire, se non addirittura eliminare, quel senso di costrizione che spesso deriva dalla necessità di muoversi in uno spazio eccessivamente angusto.
Nell'abitazione moderna questa carenza di spazio è quasi sempre attestata; infatti, in seguito alla ricerca di un'economia di spazio, che si traduce in economia di costo e di gestione, si tende a ridurre al minimo gli spazi serventi. L'eliminazione di tanti corridoi inutili è perfettamente logica, a patto che questa quantità di spazio male utilizzato non sia totalmente eliminata, ma aggiunta come integrazione inter-esterna agli spazi serviti principali.
Passiamo ora in rassegna, uno per uno, i principali spazi serviti e serventi dell'abitazione, ricordando che le altezze minime previste dalla normativa sono di 2,70 m per i primi e di 2,40 m per i secondi.
L'ingresso e i disimpegni Nelle case d'abitazione più economiche è presente un solo ingresso; tuttavia, quando è previsto personale di servizio che vive permanentemente nell'abitazione, è consigliabile avere un secondo ingresso, detto di servizio, che comunica direttamente con la cucina.
Quest'eventualità è, però, sempre più rara, mentre aumentano i casi in cui un secondo ingresso all'abitazione è utile, se direttamente comunicante con la camera-soggiorno di un figlio non più in tenera età. In questo caso, l'ingresso indipendente conferisce a questo spazio il carattere di sottoabitazione non più soggetta al controllo diretto degli adulti, piuttosto gradito agli utenti. La stessa considerazione è valida, a maggior ragione, se la stanza indipendente è sfruttata come stanza degli ospiti o per il soggiorno saltuario di un parente.
La distribuzione dei vari ambienti della casa è tradizionalmente affidata ai corridoi sui quali si affacciano le porte d'ingresso alle varie stanze. Gli orientamenti più attuali tendono invece a concepire organismi planimetrici diversi:
1)o si tende a trasformare questi spazi serventi indifferenziati in organismi più articolati, suddivisi in varie sezioni di differente larghezza e altezza, in modo da divenire vere e proprie appendici del soggiorno o luoghi di lavoro domestico;
2)o si predispone un grande soggiorno centrale, sfruttandolo anche per smistare gli accessi alle varie stanze.II soggiornolo spazio interno principale dell'abitazione, nel quale si articolano le relazioni reciproche del nucleo familiare e vengono introdotti gli ospiti, che sono gli aggregati temporanei a questo nucleo.L'elenco delle funzioni che si svolgono in un soggiorno è piuttosto vario: conversare, leggere, ricevere gli amici, scrivere, ascoltare la radio, la musica o la televisione. In ogni soggiorno si possono quindi enueleare vari gruppi:
gruppo di conversazione principale, al quale sono dedicati i divani e le poltrone; gruppo di conversazione sedie,gruppo lettura tavolino
4)gruppo di scrittura o di studio, che può utilizzare gli spazi del gruppo precedente;
5)gruppo per il gioco degli adulti, il quale utilizza un tavolino di minori dimensioni, se disponibile;
6)gruppo di ascolto e di visione.
Quest'ultima funzione del soggiorno è sempre più preponderante rispetto alle altre e può contribuire a ristabilire l'unità del nucleo familiare; tuttavia, come si è già accennato, l'aumento del numero dei programmi televisivi ha sviluppato la necessità di avere più gruppi di ascolto acusticamente isolati, causando una nuova rottura del nucleo familiare.
Tutti i sei gruppi descritti possono trovare sistemazione in un unico spazio. La stanza da gioco o la biblioteca trovano la loro sistemazione indipendente dal soggiorno solo nei casi di espressa richiesta dell'utente che può permettersi questa spesa. La superficie minima del soggiorno è di 14 mq.
i pranzo
Nella casa borghese, la sala da pranzo era quasi sempre uno spazio a se stante, ma è stata giustamente la prima a essere sacrificata a causa della carenza di spazio e della mancanza di personale di servizio. Anche quando esiste lo spazio necessario al pranzo si assiste al curioso fenomeno della sala da pranzo coincidente con il già citato salotto buono, utilizzato unicamente nelle grandi occasioni. I grandi pranzi di famiglia, inoltre, sono sempre più rari e sempre più diffusa è l'abitudine di riunirsi in un locale pubblico.
Nelle case di abitazione in cui l'economia spaziale è un elemento dominante, al pranzo possono essere adibiti due ambienti:
a)un prolungamento dello spazio-cucina detto tinello; questo semplifica notevolmente le operazioni di apparecchiatura e sparecchiatura della tavola, nonché la fatica del servizio;
b)una parte del soggiorno, convenientemente dimensionata. In questo caso, il tavolo da pranzo, utilizzato come tale solo durante i pasti, può essere adibito durante il giorno ad altre funzioni. Tuttavia, anche in questa sistemazione, la comunicazione con la cucina deve essere la più rapida possibile, senza dislivelli. Ciononostante, è bene attrezzare la cucina affinchè vi si possa svolgere la prima colazione o la merenda dei bambini, in modo da semplificare il servizio durante il giorno e alleggerire il più possibile lo sfruttamento eterogeneo dello spazio-soggiorno.
Le dimensioni del tavolo da pranzo per N persone sono:
–per un tavolo rettangolare, 75-85 cm in larghezza, 60-70 x (n-2)/2 in lunghezza;
–per un tavolo rotondo, diametro 60-70 N/3,14.
La cucina Quella che in passato era l'occupazione principale della donna di casa (il lavoro in cucina per la famiglia) è attualmente assai meno importante. La donna impegna in misura notevolmente minore il suo tempo in questa funzione e si dedica utilmente ad altre occupazioni, an-
che quando rimane domestico. Se,in Italia la di disporre Ai di servizio
To oggi i possibilità persona quasi un'eccezione, quella di avere un cuoco è un privilegio riservato unicamente a famiglie di censo particolar-
Monto elevata Ne consegue la ridotta dimensione dellala quale sfrutta i modernie-b cucina, lí
Si trodomestici per ridurre ulteriormente la propria superficie.
interessante notare come l'arredamento funzionale, talvolta rifiutato nei soggiorni e nelle camere da letto, sia invece totalmente accettato nelle cucine. Nessuno si sognerebbe di arredare
Le operazioni che si svolgono in cucina sono:—conservazione dei cibi;—preparazione dei pasti;—cottura e preparazione finale;—lavaggio delle stoviglie e loro asciugatura.
A ciascuna di queste quattro operazioni corrisponde un centro di lavoro. A. Klein, nel 1928, accertò con indagini ergonomiche che la buona disposizione di questi centri consente risparmiare alla fine dell'anno varie decine di chilometri, corrispondenti a ore e ore di cammino inutile.
I tipi fondamentali di spazio-cucina derivano dai posizionamenti reciproci degli elementi necessari per le quattro operazioni suddette e sono:a)cucina in linea;b)cucina a L;c)cucina a due elementi in pallelo;d)cucina a U.
La disposizione più diffusa è la terza, poiché sembra consentire il massimo sfruttamento dello spazio; tuttavia, se pensiamo alla compresenza del tinello, è possibile studiare soluzioni diverse e migliori.
Inoltre, la normativa impone che la cucina sia dotata di una finestra o che sia munita di un impianto di aspirazione forzata, per un'adeguata aspirazione dei fumi e dei vapori.
la camera da lettoLe differenze nel modo di soggiornare di nuclei familiari diversi possono essere notevoli, essendo funzioni variabili del clima, del costume, dello stile di vita, del censo ecc.
Al contrario, la funzione svolta dalle camere da letto è quasi sempre una costante universale; tant'è vero che anche per gli architetti che più si sono battuti per la continuità spaziale all'interno dell'abitazione, essa si è arrestata di fronte alla funzione del dormire. La stanza da letto è sempre restata isolata dal resto dell'abitazione, salvo i casi, piuttosto rari, della casa concepita per un'unica persona.
Oltre all'ovvia suddivisione tra camera e camera, è egualmente necessaria una divisione netta tra la zona-notte e la parte restante dell'abitazione, in modo da garantire la necessaria intimità a quest'area dell'abitazione. Talvolta, però, si preferisce lasciare una stanza nella zona giorno, possibilmente con un ingresso separato, per destinarla a un figlio adulto, che possa così avere la sua indipendenza; questo tuttavia comporta anche la presenza di almeno un gabinetto, destinato quasi esclusivamente a questa stanza.
Nelle camere per i giovani, ciascuno dei quali dovrebbe avere la propria stanza, deve essere previsto lo spazio per lo studio, con un tavolinetto e una libreria; si tratta quindi di spazi misti, che assommano le funzioni di zona notte con quelle di soggiorno. Purtroppo, anche le leggi che regolano l'edilizia statale sovvenzionata riducono al minimo questi spazi e la soluzione dei letti sovrapposti è l'unica che permette di guadagnare spazio, per concederlo alle funzioni riguardanti lo studio e il soggiorno in camera. L'utilizzo di mobili componibili consente di adattare questi spazi alle diverse esigenze legate alla crescita dei ragazzi, che passano rapidamente dall'età dei giochi a quella della riflessione e dello studio.
La normativa italiana impone che le camere da letto doppie non abbiano dimensioni inferiori a 14 mq e 9 mq quelle singole.
la stanza da bagnoLo sviluppo tecnico degli apparecchi igienico-sanitari ha portato alla riduzione degli spazi chiudersi per lungo tempo nel bagno, magari per leggere, derivava dal fatto che spesso questo era l'unico luogo della casa che garantiva una privacy assoluta, specie per i figli; questa abitudine è tuttavia scomparsa quando è stato possibile disporre di spazi ugualmente privati e più consoni alle attività di lettura, scrittura o studio.
La comparsa sul mercato di nuovi apparecchi igienico-sanitari polifunzionali ha scarsamente influenzato l'adozione degli apparecchi tradizionali che sono:
il lavabo;la vasca da bagno;il water-closet;il bidet;la doccia.
La distribuzione degli apparecchi suddetti nei bagni può raggiungere dimensioni minime +ttosto ristrette (3,70 x 1,45 m), anche se è sconsigliabile scendere sotto i 6 mq, dovendo il io ospitare la macchina lavatrice e la cassetta dei panni sporchi. La sistemazione raziona (, degli apparecchi è molto importante, non solo per l'economia di spazio, ma anche per quella dell'impianto e la garanzia del suo corretto funzionamento. Lo studio di queste apparecchiature è un aspetto importante degli impianti tecnici dell'abitazione.
 
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view post Posted on 28/10/2012, 21:17
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Mi è servita, molto utile.
 
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